lunedì 8 agosto 2011

Identità in Egitto

Identità

La valle del Nilo fu sede di una delle più antiche civiltà del mondo, con lingua e religione proprie, che durò per tre millenni. Dopo il 343 a.C. l'Egitto cadde sotto una serie di dominazioni straniere (Ellenismo, Impero Romano, Impero Bizantino, Arabi, Mamelucchi, Impero ottomano, Impero britannico), ciascuna delle quali lasciò la sua impronta sulla cultura locale. L'identità egiziana è evoluta in questi due millenni facendo spazio a due nuove religioni (Cristianesimo e Islam) e ad una nuova lingua, l'arabo e il suo discendente orale, l'arabo egiziano.
La misura in cui i singoli egiziani si identificano con ciascuno strato della storia della nazione, che ne articola l'identità collettiva, può variare. Le questioni identitarie sono emerse negli ultimi duecento anni, quando l'Egitto mirò a liberarsi da ogni occupazione straniera, sotto forma di tre ideologie principali:
il nazionalismo egiziano, etno-territoriale e spesso liberale, il primo a svilupparsi, già nel XIX secolo, e dominante fra gli intellettuali e gli attivisti anti-colonialisti fino ai primi decenni del XX secolo[3];
il nazionalismo arabo o panarabismo, laico e a volte con venature socialiste, che appare alla fine del XIX secolo in funzione anti-turca e raggiunge il culmine nell'era di Gamal Abdel Nasser;
l'islamismo politico-religioso, sorto all'inizio del XX secolo, specie con i Fratelli Musulmani, e in continua crescita a livello popolare, ma sempre escluso dal potere politico.

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