Egitto, Egitto, Il deserto e le oasi, L'antico egitto, biografie dei faraoni, cartigli, religione, storia e dinastie
La Repubblica Araba d'Egitto è una vasta nazione dell'Africa nordorientale. Include la Penisola del Sinai, il che rende l'Egitto un paese che fa parte anche dell'Asia. La principale parte abitata del paese si estende ai lati del fiume Nilo. Il Nilo attraversa tutto il paese prima di sfociare nel Mar mediterraneo. Vaste aree dell'Egitto sono coperte dalle sabbie del Sahara e sono disabitate.
La capitale dell’Egitto è Il Cairo L'Egitto confina a nord con il Mar mediterraneo, a Est con il Mar Rosso, a Sud con il Sudan ed a Ovest con la Libia e il Ciad.
Il deserto e le oasi
Perché siamo così affascinati dal deserto?
Il deserto, come il mare, è un simbolo. Come tutti i simboli unisce: è male e bene allo stesso tempo: pericolo di perdersi e di morire ma, anche, occasione di ritrovarsi. Come ogni simbolo, rimanda un significato che muta con il mutare della percezione:
allo sguardo nichilista di Bertolucci il deserto si presenta come il correlativo oggettivo del nulla.
Nel deserto si rispecchia il nulla di cui è composta la vita, senza senso, dei protagonisti del suo Tè nel deserto. Per i Tuareg è l’occasione di ritrovare la propria anima (da un antico detto Tuareg: “Dio ha creato paesi ricchi d’acqua perché gli uomini ci vivano, i deserti perché vi trovino la propria anima”).
Sahara in arabo significa nulla ma il deserto del Sahara è un nulla in movimento, per via del vento che spazza le dune, è un nulla colorato, per il mutare della luce che si riflette sulla sabbia e sulle formazioni rocciose , un nulla vario nell’alternarsi dei diversi paesaggi, dal deserto sabbioso (erg) al deserto pietroso (hamada) al deserto sassoso (reg), è un deserto abitato dalla vita di serpenti e scorpioni, coleotteri e lucertole e poi ratti canguro, volpi del deserto (fennec), gazzelle (dorcas)…
Anche l’uomo abita il deserto e lo coltiva nelle oasi.
Oasi è una parola greca che deriva dall’egiziano. La parola era già usata nell’Antico Regno come toponimo ad indicare una località specifica, probabilmente l’attuale oasi di Dakhla.
Il deserto e le oasi ci rimandano ai miraggi. Ma cosa sono i miraggi e perché si formano?
Un miraggio è un fenomeno naturale di illusione ottica. Accade quando i raggi del sole attraversano una zona di aria particolarmente calda sottostante all’aria più fredda appena attraversata. Anche in Italia, nelle estati torride, capita di vedere in autostrada delle pozzanghere sull’asfalto lontano. Si tratta di un miraggio di tipo inferiore come quando, nel deserto, il cielo si riflette sulla sabbia e assume le sembianze di un lago. Esistono anche i miraggi di tipo superiore dove le immagini si formano all’altezza dell’occhio di chi guarda. Nel famoso fenomeno della fata morgana sono inclusi i miraggi superiori e inferiori e le immagini si presentano con i contorni allungati come pinnacoli.
egitto
L'antico egitto, biografie dei faraoni, cartigli, religione, storia e dinastie.
La Repubblica Araba d'Egitto è una vasta nazione dell'Africa nordorientale. Include la Penisola del Sinai, il che rende l'Egitto un paese che fa parte anche dell'Asia. La principale parte abitata del paese si estende ai lati del fiume Nilo. Il Nilo attraversa tutto il paese prima di sfociare nel Mar mediterraneo. Vaste aree dell'Egitto sono coperte dalle sabbie del Sahara e sono disabitate.
La capitale dell’Egitto è Il Cairo L'Egitto confina a nord con il Mar mediterraneo, a Est con il Mar Rosso, a Sud con il Sudan ed a Ovest con la Libia e il Ciad.
Il deserto e le oasi
Perché siamo così affascinati dal deserto?
Il deserto, come il mare, è un simbolo. Come tutti i simboli unisce: è male e bene allo stesso tempo: pericolo di perdersi e di morire ma, anche, occasione di ritrovarsi. Come ogni simbolo, rimanda un significato che muta con il mutare della percezione:
allo sguardo nichilista di Bertolucci il deserto si presenta come il correlativo oggettivo del nulla.
Nel deserto si rispecchia il nulla di cui è composta la vita, senza senso, dei protagonisti del suo Tè nel deserto. Per i Tuareg è l’occasione di ritrovare la propria anima (da un antico detto Tuareg: “Dio ha creato paesi ricchi d’acqua perché gli uomini ci vivano, i deserti perché vi trovino la propria anima”).
Sahara in arabo significa nulla ma il deserto del Sahara è un nulla in movimento, per via del vento che spazza le dune, è un nulla colorato, per il mutare della luce che si riflette sulla sabbia e sulle formazioni rocciose , un nulla vario nell’alternarsi dei diversi paesaggi, dal deserto sabbioso (erg) al deserto pietroso (hamada) al deserto sassoso (reg), è un deserto abitato dalla vita di serpenti e scorpioni, coleotteri e lucertole e poi ratti canguro, volpi del deserto (fennec), gazzelle (dorcas)…
Anche l’uomo abita il deserto e lo coltiva nelle oasi.
Oasi è una parola greca che deriva dall’egiziano. La parola era già usata nell’Antico Regno come toponimo ad indicare una località specifica, probabilmente l’attuale oasi di Dakhla.
Il deserto e le oasi ci rimandano ai miraggi. Ma cosa sono i miraggi e perché si formano?
Un miraggio è un fenomeno naturale di illusione ottica. Accade quando i raggi del sole attraversano una zona di aria particolarmente calda sottostante all’aria più fredda appena attraversata. Anche in Italia, nelle estati torride, capita di vedere in autostrada delle pozzanghere sull’asfalto lontano. Si tratta di un miraggio di tipo inferiore come quando, nel deserto, il cielo si riflette sulla sabbia e assume le sembianze di un lago. Esistono anche i miraggi di tipo superiore dove le immagini si formano all’altezza dell’occhio di chi guarda. Nel famoso fenomeno della fata morgana sono inclusi i miraggi superiori e inferiori e le immagini si presentano con i contorni allungati come pinnacoli.
egitto
L'antico egitto, biografie dei faraoni, cartigli, religione, storia e dinastie.
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